Αρχαία Αγορά της Αθήνας / agathe.gr
Barbaro – prigioniere in ginocchio
Luogo della scoperta: il portico della biblioteca di Tito Flavio Pantainos (Agora, Atene).
Materiale: marmo bianco.
Dimensioni: altezza 0,90 m, larghezza 0,86 m, 0,50 m al torace.
Stato di conservazione: la scultura, molto frammentata, è stata trovata in un mucchio di frammenti, durante gli scavi nel 1972. Questo barbaro faceva parte da un insieme di sculture rappresentando l'imperatore Traiano con un Daco inginocchiato al suo piede destro. Il Daco prigioniero accorciato si appoggia sul suo ginocchio sinistro. Secondo l'angolo aperto delle sue braccia, le mani sembrano essere legati alle spalle. La sua testa voltata verso le spalle e diretta insù, guarda il personaggio in piedi (Traiano). Il suo volto rivela un’ espressione dura e feroce, la fronte accigliata, segnata da rughe verticali sopra il naso, caratteristiche taglienti, grandi occhi espressivi, le guance prominenti. Il suo volto è segnato dalla sconfitta subita, ma egli non mostra umiltà davanti al suo vincitore. Mezzo in piedi egli guarda orgogliosamente e i suoi occhi luminosi esprimono ancora un lampo di rabbia, come qualcuno che non accettare la sconfitta facilmente. Anche se lo scultore ha voluto creare un’immagine piuttosto generale del barbaro prigioniero, che un ritratto personalizzato, sembra che abbia voluto fare riferimento a un certo popolo barbaro e a una vittoria imperiale precisa. Gli indumenti e la fisionomia del carattere corrispondono effettivamente a quelle dei Daci rappresentati sulla Colonna Traiana. Le scarpe specifiche, i pantaloni, la tunica lunga, il pileo e il mantello fissate con fibula sulla spalla sono elementi che appaiono sui rilievi della Colonna di Traiano nonché sull'Arco di Costantino a Roma.
Data: sec. II d.C
Tipologia: Daco